Dimore di demoni
Ombre nere si aggirano
nel deserto corridoio
dei sotterranei dell'ospedale
quando la notte scende
e il vociare spegne
e nel gelido silenzio
solo macchine stanno sole
dietro porte chiuse.
Tra queste porte
entrano ed escono fluttuando
demoni senza volto
e le luci al neon
giorno e notte accese
il loro ghigno nascondono.
Ignari passeggiano lungo le corsie
uomini istruiti in affollate aule magne
dove su anglosassoni sequenze di diapositive
con intimo orgoglio solo imparano a cogliere
di causa e effetto le connessioni meccaniche.
Enti trasparenti
di formalismi sospesi
delle loro anime s'impossessano
e alle loro coscienze nascondono
i molteplici aspetti della realtà.
Come apprendisti stregoni
d'un'alchimia ignorante
essi imparano a giocare
con l'essere di molecole
che con l'anima dell'uomo giocano.
La mirabolante «cultura scientifica»
portata da un dio
dal sottile pensiero
gli uomini porta
a non pensare.
Ah! cosa rimane
dell'antica arte,
colle mani sentire
col cuore riconoscere
il bene e il male.
Qui,
quasi solo la tecnica
dimora nelle case
dove gli uomini cercano
la cura.
Qui,
molti pronunciano
il fortunato nome della Scienza
ma pochi gli sono compagni
del faticoso sentire.