Cappuccetto Rosso e il buon lupo cattivo

C'era una volta... Cappuccetto Rosso. Cappuccetto Rosso aveva una nonna. Tutti sanno che la nonna di Cappuccetto Rosso era una dolce nonnina un po' curva sulle spalle e sempre prodiga nel fare tanti dolci e cose buone per la sua nipotina. Non tutti sanno però che un tempo, oramai molto lontano, la nonna di Cappuccetto Rosso era tutt'altro. Essa infatti era una guerriera!

– Eh! Una guerriera. – direte voi.

– Certamente! Una guerriera! – dico io, e neanche una guerriera da poco ma una delle più forti e potenti in circolazione. Il lupo ci provava sempre con lei ma se ne usciva ogni volta con qualche osso rotto e cerotti sparsi per il corpo, che poi gli faceva un male cane a toglierli perché gli venivano via anche i peli.

Si sa però che il lupo perde il pelo ma non il vizio e un giorno, era il giorno di san Costantino mi ricordo, il lupo pensò bene di camuffarsi e si camuffò in un vignaiolo. Ed ecco che la nonna mentre passeggiava per una strada costeggiante il bosco, lo incontrò. Lui fece finta di non conoscerla e le propose di venderle un po' del suo vino leggero e frizzante. Era un vino veneto ricordo! Quando la nonna lo assaggiò, lo trovò molto buono, pagò pure il lupo e si portò il vino in casa. Essa non sapeva e non avvertì che quel vino era drogato e nel breve tempo che lo ebbe bevuto tutto si ritrovò senza forze, senza coraggio e, cosa più grave di tutte, senza più il ricordo di chi era. Ecco come essa divenne la vecchia un po' rincoglionita che tutti conoscono. Cappuccetto Rosso era troppo bambina per ricordare quindi anche per lei la nonna era soltanto la vecchietta buona a fare i dolcini.

Sistemata la nonna guerriera il lupo ne approfittò subito facendo man bassa della gente del villaggio. Non risparmiava nessuno e soprattutto i bambini dai sei o sette anni in su erano il suo bersaglio preferito. Li catturava, li iniziava alla logica del lupo e quando crescevano li mandava essi stessi a catturare altri bambini che nel frattempo non smettevano mai di nascere.

Ora bisogna sapere che la nonna guerriera, prima di bere il vino, aveva scritto un libro sulla sua arte e lo aveva nascosto in un ottimo nascondiglio nel bosco. Un giorno mentre passeggiava per il bosco Cappuccetto Rosso incontrò una volpe. Essa fece tre giri intorno ad una strana pietra e infine scappò via. Cappuccetto Rosso fu incuriosita dalla pietra e quando provò, chissa perché, a spostarla, scoprì il libro. Cominciò così a leggerlo e a studiare tutte le tecniche che vi erano scritte e siccome non trovava nessuno con cui allenarsi chiese al Gorilla della Foresta. Questi fu ben contento di aiutarla. All'inizio l'arte di Cappuccetto Rosso era troppo grassolana e il Gorilla che era molto più possente di lei la batteva sempre. Ma col passare del tempo la sua tecnica migliorava finché dopo sette anni riuscì a battere il Gorilla, mettendolo spalle a terra. Ma battere il Gorilla non era ancora abbastanza e chiese al Coccodrillo del Fiume se le permetteva di battersi con lui. Anche il Coccodrillo fu felice della richiesta e ci vollero altri sette anni per imparare a batterlo. Infine chiese aiuto allo Squalo Bianco del Mare e dopo sette anni imparò a battere anche lui.

Ritornata al suo paese dopo tanto tempo lo trovò molto cambiato e anche le persone erano cambiate. Le loro sembianze non erano quasi più quelle umane ma sembravano lupi. La cosa che più disturbò Cappuccetto Rosso fu la loro andatura: quando gli uomini si muovevano, si muovevano come lupi. I bambini, quando nascevano, nascevano umani ma a poco a poco prendevano anche loro le sembianze del lupo. Nessuno nel paese riconobbe Cappuccetto Rosso nemmeno i suoi genitori e i suoi fratelli e tutti la guardavano con sospetto perché era diversa. Qualcuno arrivò anche a digrignare i denti ma Cappuccetto Rosso che aveva imparato a battere il Gorilla, il Coccodrillo e lo Squalo Bianco non ebbe paura.

Finito di fare il giro del paese ebbe il desiderio di far visita alla nonna. Essa la accolse con gioia, almeno così sembrava, ma, cosa strana, non assomigliava affatto ad un lupo, sembrava l'unica persona del paese ad avere mantenuto le sembianze umane. La nonna le disse:

– Vieni Cappuccetto Rosso, ho preparato per te un dolce speciale. –

Cappuccetto Rosso fece per mangiarlo ma quando lo avvicinò alla bocca, sentì un odore strano. No, non si sbagliava: era odore di lupo! Allora disse al lupo:

– Tu non sei la mia nonna! –

Il lupo sorrise con un sorriso bonario e dolce di vecchetta ma così facendo scoprì i canini, mostruosamente lunghi! Cappuccetto Rosso lo affrontò e dopo una lotta durata tre giorni e tre notti, lo battè. Allora gli disse:

– Grazie a te Lupo Cattivo ho imparato molte cose: che sono diversa dagli altri, che non sono un lupo ma una guerriera e che in me c'è la forza per batterti. Se non ci fossi stato tu, non avrei mai conosciuto quello che conosco di me. –

Il lupo rispose:

– Questo è il motivo per cui lo Spirito del Cielo mi ha mandato qui. Adesso che mi hai battuto posso tornarmene da lui. –

e mentre si allontanava, Cappuccetto Rosso notò che gli si andava accorciando la coda.